Guido Garrone (Ceo Eolo): “FWA meglio della fibra per rapporto costo-prestazioni”

Il “fixed-wireless” è un servizio di connettività Internet che sembra un ossimoro: è fisso e contemporaneamente senza fili; sembra tecnologicamente mobile ma è residenziale; è poco compreso dai consumatori, ma vanta 2,42 milioni di utenze in Italia. Se c’è qualcuno che può fare chiarezza sull’argomento è Guido Garrone, attuale amministratore delegato di Eolo, nonché capitano di lungo corso ex Sirti, Fastweb, Swisscom, Metroweb e Open Fiber. Anche se nuovamente c’è da chiedersi perché un uomo del mondo cablato abbia deciso di sbarcare nella “terra di mezzo”.
“È dai tempi dei primi bandi per le aree a fallimento di mercato che sostengo che il Fixed Wireless Access (FWA) è una soluzione che ottimizza il rapporto costo-prestazioni rispetto a quello della fibra”, afferma l’ingegnere, quasi stabilendo un perimetro delle certezze economiche.
In effetti un conto è cablare in fibra ottica una torre/antenna, come appunto nell’FWA, che ha un raggio di copertura di una decina di chilometri, altra cosa è raggiungere con la fibra ogni singolo appartamento o casa indipendente. Dopodiché sono passati quasi dieci anni dai primi bandi di Renzi anti-digital divide e oggi, anche grazie all’evoluzione tecnologica, Eolo può permettersi di lanciare la prima rete ultraveloce FWA 5G capace di offrire prestazioni in download fino a 1 Gbps. Sì, analogamente ai più diffusi servizi residenziali in fibra.
Dopodiché prima delle alzate di sopracciglio (per stupore), magari abbinate ad occhi al cielo (per sfiducia), sarebbe bene - come piace a Garrone - chiarire tutti i dettagli del caso.
La nuova FWA 5G con frequenza dedicata è un plus da 1 GbpsIl Fixed Wireless Access è un sistema che ibrida la connettività fisica e quella senza fili. Di fatto un cavo raggiunge una grande antenna (BTS) e questa diffonde il segnale verso piccole posizionate sui tetti dei condomini oppure sui balconi degli appartamenti oppure, in alcuni casi, direttamente dentro le abitazioni. A seconda del servizio di connettività fisico a monte e la frequenza impiegata a valle si ottengono prestazioni diverse. Nel tempo gli operatori, fra cui appunto Eolo (leader con il 27,9% del mercato, Fonte: Agcom), Tim (19,5%), Fastweb-Vodafone (14,9%) e Wind Tre (9,6%), hanno cambiato assetto e tecnologie.
Oggi la maggior parte impiega frequenze 5G esclusive (Eolo), oppure frequenze 5G o 4G condivise con il mobile. In pratica c’è chi ha creato una via preferenziale e chi un’autostrada per ogni veicolo. Lo scenario però è destinato a cambiare perché a ottobre il Garante delle Comunicazioni ha approvato le procedure per l’assegnazione e le regole per l’impiego delle (rimanenti) frequenze disponibili nella banda 24,25-26,5 GHz. Una parte (26 GHz) era già stata assegnata nel 2018 insieme alle altre bande 700 MHz e 3,6-3,8 GHz per l’implementazione 5G. Adesso con questo ulteriore pacchetto – oggetto di futura asta - sarà possibile spingere ulteriormente sull’FWA e applicazioni professionali come l’automazione industriale e la telemedicina.
“Noi siamo stati fra i primi a credere nelle onde millimetriche, sviluppando un prodotto per le frequenze licenziate a 28 GHz che ha consentito di arrivare a 300 Mbps. Ma siamo dovuti partire da zero, cercando fornitori ad hoc, perché ci voleva la tecnologia punto-multipunto, antenne, tutto interoperabile. Da 2–3 anni abbiamo iniziato la transizione ai 26 GHz”, sottolinea Garrone. Fra i partner oggi figurano Nokia e Zte (per l’infrastruttura di accesso radio), Qualcomm (piattaforma Dragonwing), Mavenir, 6WIND e Thales.
La differenza di frequenza tra 28 GHz e 26 GHz è minima ma in realtà alcuni operatori usano lo spettro a disposizione per gli smartphone e altri invece per l’FWA (o anche per l’FWA). E questo perché a queste soglie si possono raggiungere velocità altissime, si dispone di grande capacità di dati e ampia larghezza di banda per servire tanti dispositivi. Gli unici limiti sono legati al raggio d’azione (max 5-10 km) e gli eventuali ostacoli.
“Insomma grazie al metodo di trasmissione TDD (time division duplex) abbinato alla frequenza 5G e l’architettura che abbiamo implementato abbiamo raggiunto un livello di efficienza che ci permette non solo di erogare servizi consumer a 1 Gigabit ma anche di rivenderli all’ingrosso. Quindi siamo aperti a collaborare”, aggiunge Garrone.
In realtà questa tecnologia ha tutti i presupposti per favorire strategie cooperative, come mai in passato. Perché se Eolo può mettere in gioco 4.200 torri che servono attualmente 700mila clienti, dall’altra la convergenza degli altri operatori verso il 26 GHz potrebbe consentire di servire le aree in digital divide molto più agevolmente e senza il livello di investimenti del fiber-to-the-home (fibra a casa).
“Noi siamo all’inizio e con la nuova tecnologia per ora abbiamo coperto 300 comuni. Ma vogliamo aggiornare tutte le nostre 4200 antenne in 3–4 anni. E non bisogna mai dimenticare che il 60% della popolazione italiana si concentra nelle città, di cui 15 grandi e un migliaio tra medie e piccole. Il restante 40% sta in 7mila comuni da 5 ai 10mila abitanti. Ecco noi ci concentriamo in questi luoghi, almeno come priorità”.
Il futuro parla di 10 GbpsDurante l’ultimo Mobile World Congress si è parlato della possibilità di spingere l’FWA fino a 10 Gbps, a dimostrazione del fatto che questa tecnologia ha un potenziale da esprimere ancora inesplorato. Certo rimangono ancora dei limiti invalicabili come ad esempio il fatto che le antenne devono vedersi: non alberi in mezzo o addirittura una collina non c’è speranza di veicolare il servizio. “Abbiamo però risolto il problema degli agenti atmosferici, a meno che non siano estremi. Le onde millimetriche non soffrono la comune pioggia. Il nostro kit prevede alla fine il montaggio dell’antenna sul tetto, un router e anche ripetitore per casa. La verifica della copertura si fa sul sito, dopodiché in fase di attivazione avviene la conferma definitiva. Non ci sono sorprese”, conclude Garrone.
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